Habitat Rupestre Puglia - Scheda Comune di Laterza
Comune di Laterza
Scheda descrittiva Comune di Laterza realizzata per Habitat Rupestre Puglia da Nunzio Tria
Laterza, 23. 10.2008

Nonostante sia
ad una quota
discretamente elevata, Laterza
è adagiata in
un luogo protetto da colline che ne limitano il suo
orizzonte. Il viaggiatore, infatti, soltanto quando è giunto nelle prossimità dell’abitato, può
scorgerla improvvisa e mirabile come perla in uno scrigno.
Le origini di Laterza si perdono
nella notte dei tempi, a fornirne l’evidente prova vi sono i ritrovamenti emersi dai lavori di scavo
effettuati nel 1965 in una necropoli risalente al 2000 a C. in località Candile.
Diverse
sono le tesi
in dibattito sull’origine del
nome di Laterza,
ma una sembra meglio accreditarsi: quella secondo cui il
nome del Comune derivi dai Laertiadi
(soldati di Laerte, re di Itaca e padre
di Ulisse) che, nel 1150 a. C., a seguito della guerra di Troia, giunsero
in questi luoghi
fissandovi definitiva dimora
e civilizzando i
pochi aborigeni presenti.
Ai
greci seguirono i
romani e un
lungo avvicendarsi di
dominazioni materane, borboniche, normanne e saracene; fino all’era
feudale dei nobili di Spagna, D’Azzia, i cui segni indelebili del loro passaggio consistono
principalmente nel Palazzo Marchesale, la Fontana medievale e la Cantina spagnola.
Fino dalle epoche più remote Laterza è
stata un originale centro di attività ceramica, come testimoniano i numerosi reperti rinvenuti
appartenenti all’età della Magna Grecia,
a quella Romana e a quella Medievale.
L’arte figulina laertina, definita
maiolica artistica, ha conosciuto
il suo massimo
splendore tra il XVII e
il XVIII secolo.
Sono proprio di questo periodo
le testimonianze storiche
più vivide dei
ceramisti laertini i
cui manufatti sono esposti nei maggiori musei italiani ed
esteri.
Uno dei prodotti tipici della
gastronomia laertina è senza dubbio il Pane di Laterza - divenuto ormai famoso
in tutta Italia per la sua bontà e squisitezza- cotto nei tradizionali forni a
platea fissa, fatto di “chianche” (speciale pietra refrattaria), con legna di
quercia, di ulivo o di
macchia mediterranea (lentisco
e terebinto), tutte
essenze particolarmente aromatiche.

Nunzio Tria
nunziotria@libero.it
Dall’autore, in
cessione esclusiva, al dr. Arcangelo Lapomarda
Laterza, 23. 10.2008