D'ALESSANDRO, Angelo Antonio
D'ALESSANDRO, Angelo Antonio
Da: treccani.it
di Gian Carlo Bojani
D'ALESSANDRO, Angelo Antonio. - Nacque a Laterza (Taranto) nel 1642, da Nicol'Antonio originario della vicina Santeramo e da Chrisantia di Rocco Festa, laertina.
Il lavoro filologico attorno alla figura del D., decoratore su maioliche, ha permesso di delinearne sicuramente caretteristiche e segni distintivi rispetto al ductus pur elevato di allievi (come Vito Perrone, Gironimo Tammorino e G. A. Aloisio) e comunque della "bottega" e degli imitatori, e di mettere in luce nella tradizione e nella continuità una scuola ceramica come quella di Laterza, che emerge così nella storia della ceramica italiana come uno dei centri più singolari dell'età barocca.
Queste opere si caratterizzano innanzitutto per l'ormai lontana ascendenza dai bianchi compendiari di Faenza che ebbero larga eco anche in molti centri ceramici del Meridione, mediati tuttavia per il tramite della rinnovata cultura figurativa secentesca di Castelli d'Abruzzo; prediligono la tradizionale monocromia di Laterza sul bianco brillante e spesso dello smalto di grande qualità tecnica ed estetica. Pur tendendo all'essenzialità compendiaria della figurazione, "il disegno è generalmente completo di dettagli e particolari minuti che lo arricchiscono" (Dell'Aquila, 1980), e che lo distinguono, rispetto all'antico rigore faentino, per un più vivace e argutohorror vacui di tangenza popolaresca, con la mai sopita cultura dell'"istoriato" rinascimentale. La matrice colta dei D. d'altro canto traspare dalle sue figurazioni derivanti certamente da incisioni, per quanto questo aspetto non sia stato approfondito dagli studi.Sulla base delle tre opere firmate, altre gliene sono state attribuite con pertinenza filologica, quali ad esempio: il piatto da parata con Caccia all'elefante, del museo annesso all'istituto statale d'arte "F. Palizzi" di Napoli (databile al decennio 1670-80); il piatto con Aura Velans su delfino, del Museo Adrien Dubouché di Limoges (databile al 1670-80); i piatti con Destriero aggredito da una leonessa e con Cupido suldelfino, entrambi ora al Victoria and Albert Museum di Londra (databili al 1680); l'altro piatto da parata con le Milizie romanedello stesso museo (databile al decennio 1680-90); il presentatoio colMangiamaccheroni del Museo internazionale delle ceramiche in Faenza (datato 1693). Una serie di altre analogie sono state anche istituite con esemplari in varie collezioni private.
Il C. morì a Laterza l'11 sett. 1717.